La diastasi addominale è una condizione caratterizzata dalla separazione dei muscoli retti dell’addome lungo la linea mediana, spesso conseguente a gravidanza, variazioni ponderali significative o predisposizione genetica. Questa separazione può compromettere la funzionalità della parete addominale, manifestandosi con sintomi quali:

  • Gonfiore addominale: sensazione di addome prominente, soprattutto dopo i pasti o in posizione eretta.
  • Dolore lombare: dovuto alla ridotta stabilità del core, che aumenta il carico sulla colonna vertebrale.
  • Difficoltà digestive: sensazione di pesantezza o disturbi gastrointestinali.
  • Alterazioni posturali: postura scorretta legata alla debolezza muscolare.
  • Incontinenza urinaria: perdita involontaria di urina, specialmente sotto sforzo, a causa del supporto muscolare compromesso.

Per correggere la diastasi addominale, esistono diverse tecniche chirurgiche, selezionate in base alla gravità della separazione, alla presenza di eccesso cutaneo e agli obiettivi del paziente. Le principali opzioni includono:

  1. Mini-laparoscopia: procedura minimamente invasiva che prevede l’utilizzo di strumenti laparoscopici di piccole dimensioni. Attraverso piccole incisioni, si accede alla parete addominale per avvicinare e suturare i muscoli retti, ripristinando la continuità della linea mediana. Questa tecnica è indicata per pazienti con diastasi moderata senza eccesso cutaneo significativo.
  2. Addominoplastica con correzione della diastasi: intervento chirurgico che combina la riparazione della diastasi con la rimozione dell’eccesso cutaneo e adiposo. Viene eseguita un’incisione nella regione sovrapubica, attraverso la quale si accede ai muscoli retti per la loro sutura e si elimina la pelle in eccesso. Questa procedura è indicata per pazienti con diastasi associata a rilassamento cutaneo, spesso conseguente a gravidanze multiple o significative perdite di peso.

La scelta della tecnica più appropriata viene effettuata dal chirurgo plastico in base alle caratteristiche individuali del paziente, considerando fattori come l’entità della diastasi, la qualità della pelle e le aspettative estetiche e funzionali. È fondamentale una valutazione preoperatoria accurata per pianificare l’intervento più idoneo e garantire risultati ottimali.

 

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